SERMONI SUBALPINI
(1) Sermone delle decime e primizie 
 
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Trascrizione semidiplomatica ed interpretazione italiana dall’occelto di Pier Costanzo Brio, dal latino di R. C.
foglio codice 128 (a) - pag. 1
 
 ORIGINALE

TRASLAZIONE tale quale

01

Sermo de decimis et primiciis.

02

Decimas debetis et primicias dare

03

deo. idest sacerdotibus et pauperibus.

04

Quare autem invente sint primitie

05

et decime dicendum nobis est. Les desmes

06

et les primicies li christien feel deu devent

07

doner a sainte eglise e as preveires et

08

pauperibus. e devez saver porquei. et per

09

quel auctorite furent trovees. Tut

10

premerement que deus feist nule creature

11

si fist dez ordines d angeles. Or aven

12

que per orgoil si chai lo desen orden de

13

cel. Or deus en lo del angel si mist ho

14

men. Tant fist lo mal angel per son

15

engeig. que el fei pecar homen et quel

16

refu gitez de paradis. et dela gloria

17

dunt el era chait per superbia. Adunc

18

adam lo nostre premer pare. per son pecha

19

fo mes en aquest eisil. Or tota via li

20

comando deus que el del so aan et del son

INTERPRETAZIONE italiana

Sermone delle decime e primizie.

Le decime e le primizie dovete dare

a Dio cioe' ai sacerdoti e ai poveri.

Perche' siano state inventate le primizie

e le decime noi dobbiamo ora dire. Le decime

e le primizie i cristiani fedeli a Dio devono

donare a santa chiesa e ai preti ee

ai poveri, e dovete sapere perche' e per

quale autorita' [esse] furono inventate. Tutto

primieramente che Dio facesse dal nulla le creature,

(si) fece dieci ordini d'angeli. Or avvenne

che per orgoglio (si) cadde il decimo ordine dal

cielo. Or Dio in luogo dell'angelo (si) mise l'uo-

mo. Tanto fece il mal angelo per suo

ingegno (inganno), che egli fece peccare l'uomo e quello

a sua volta fu gettato dal paradiso e dalla gloria

donde egli era caduto per superbia. Adunque

Adamo il nostro primiero padre per suo peccato

fu messo in questo esilio. Or tuttavia gli

comandò Dio che egli del suo tempo e del suo

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foglio codice 128 (b) - pag. 2
SERMONI SUBALPINI
Sermone delle decime e primizie
 ORIGINALE

TRASLAZIONE tale quale

01

lavor recognoises lo son criator. qui l a

02

vea cria del limun dela terra. E d aqui enaz

03

comenzo a engenerer enfanz. et lo sevol

04

comence a creiser. Or adam si of doi faint.

05

l un ot num caim e l autre abel. Caim

06

fo lavoraor de terra. e abel so frare

07

fo pastor de fees e d autre bestie. Or

08

caim del so lavor ofria a deu deles

09

plus croe gerbes que el avea. et d aqueles

10

fasea son sacrifici a deu. Or devez

11

saver en quel guisa il sacrificaven

12

a deu. Il avean fait un alter de terra

13

e si metean sore leigna asai. e sore

14

la leigna metean lur des[mes] et lor offe

15

rendes. e lor primicies. o fos de besties

16

o fos de fruit. e si lo fous venea de cel

17

e el ardea. adun saveien que deus avea re

18

ceu lor sacrifici. e si lo fos no venea

19

saveient que deus non avea cura. Or caim

20

si era lare et bosare. e si ofria a deu del

INTERPRETAZIONE italiana

lavoro riconoscesse il suo creatore, che l'a-

veva creato dal limo della terra. E di qui innanzi

comincio' a generare infanti ed il mondo (secolare)

comincia a crescere. Or Adamo (si) ebbe due figli,

l’uno ebbe nome Caino e l’altro Abele. Caino

fu lavoratore di terra ed Abele suo fratello

fu pastore di pecore e d’altre bestie. Or

Caino del suo lavoro offriva a Dio dei

piu scadenti raccolti che aveva, e dei quali

faceva i suoi sacrifizi a Dio. Or dovete

sapere in qual guisa essi sacrificavano

a Dio. Essi avevano fatto un altare di terra

e vi mettevano sopra legna assai e sopra

la legna mettevano le loro decime e le loro offer-

te e le loro primizie, o fossero di bestie

o fossero di frutti, e se il fuoco veniva dal cielo

ed esso ardeva, adunque sapevano che Dio aveva ri-

cevuto i loro sacrifici, e se il fuoco non veniva

sapevano che Dio non [ne] aveva cura. Or Caino

(si) era ladro e falso e (si) offriva a Dio del

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foglio codice 129 (a) - pag. 3
SERMONI SUBALPINI
Sermone delle decime e primizie
 ORIGINALE

TRASLAZIONE tale quale

01

plus croi lavor quel avea. e deus non a-

02

vea cura. perzo quel era fel ebozare. So

03

frare abel prendea deil plus bels agnels

04

et moltons que el avea e si los ofria et si

05

endonava lo desme dreitement. Or

06

dit l escritura. Respexit deus ad abel et

07

ad munera eius. ad caim vero et ad munera illius

08

non respexit. Iratusque est caim nimis. Si

09

cum deus li dist. Quare iratus es. et cur con

10

cidit facies tua? Nonne si bene ege

11

ris recipies. si autem male statim in foribus

12

peccatum aderit? Set sub te erit appe

13

ritus eius. et tu dominaberis illius. Apres si li

14

dist. Si recte offeras et non recte dividas

15

pecasti. Que est zo a dire. Si ben vols o

16

frir dreitament deis partir. ne rete

17

nir mia la meillor partia. ne offrir

18

la plus croia. que si tu zo fas felonia fas

19

a tun escient. Un autre isemple tro

20

vem anquor en l escritura dele desme.

INTERPRETAZIONE italiana

piu’ scadente lavoro ch’egli aveva e Dio non [ne] a-

veva cura, perciocche’ egli era fello e falso. Suo

fratello Abele prendeva dei piu begli agnelli

e montoni che egli aveva e (si) li offriva, e (si)

donava le decime rettamente. Or

dice la Scrittura: Dio rivolse lo sguardo ad Abele e

alle sue offerte; invece a Caino ed alle sue offerte

non rivolse lo sguardo. E Caino si adiro’ molto. Sic-

che’ Dio gli disse: Perche’ sei adirato e perche’ e’ ab-

battuta la tua faccia? Non e’ vero che se del bene farai

lo riceverai, se invece del male subito alla porta

sara’ il peccato? Ma sotto di te sara’ l’appe-

tito di esso e tu lo dominerai. Appresso (si) gli

disse: Se rettamente offri e non rettamente dividi,

suoli peccare. Che e’cio’ a dire? Se ben vuoi of-

frire, rettamente devi ripartire e non rite-

nere mica la migliore parte, e non offrire

la piu scadente; che se tu cio’ fai, fellonia fai

a tua scienza. Un altro esempio tro-

viamo ancora nella Scrittura, delle decime.

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foglio codice 129 (b) - pag. 4
SERMONI SUBALPINI
Sermone delle decime e primizie
 ORIGINALE

TRASLAZIONE tale quale

01

Quar zo cointe en un liber del ver te

02

stament qui a num genesis de don abraam

03

lo patriarcha que quant el se fo com

04

batuz cum li cinque rei qui avean asalia

05

la cita o loth so frare estava. et el lo sot

06

vencuz. si done desma et primicia et o

07

ferenda a don melchisedech. qui era

08

reis et prever de dominide. E qual of

09

renda li ofri? De pan e de vin. Et ia

10

cob patriarcha fei eisament. quant

11

el enandava in mesopotamia syrie

12

a laban so barba. e el vit un escala qui

13

teneit l un co en cel. et vit los angel

14

qui montavan et descendean. e zo vit

15

en dormant. e quant el fo esveilla si

16

dist. Terribilis est locus iste. et ego nesci

17

ebam. Apres si fist soa oratiun. e si

18

dist. Si dominus deus meus fuerit in via ista

19

qua ego ambulo. et custodierit me.

20

decimas et hostias pacificas offeram in

INTERPRETAZIONE italiana

Poiche’ cio’ racconta in un libro del vecchio te-

stamento che ha nome Genesi di don Abramo

il patriarca che quando egli (si fu) ebbe com-

battuto con i cinque re che avevano assalito

la citta’ ove Loth suo fratello stava, ed egli lo sov-

venne, (si) dono’ decima e primizia e of

ferta a don Melchisedech che era

re e prete di Dominedio. E quale of-

ferta gli offrì? Del pane e del vino. E Gia-

cobbe patriarca fece egualmente, quando

egli se ne andava in Mesopotamia di Siria

da Laban suo zio, ed egli vide una scala che

teneva un capo in cielo, e vide gli angeli

che salivano e discendevano, e cio’ vide

mentre dormiva, e quando egli fu sveglio (si)

disse: Terribile e’ questo luogo, e io non lo sa-

pevo. Appresso (si) fece la sua orazione e (si)

disse: Se il Signore Dio mio sara’ meco in questa via

su cui io m’incammino, e mi proteggera’,

decime ed ostie pacifiche offriro’ in

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foglio codice 130 (a) - pag. 5
SERMONI SUBALPINI
Sermone delle decime e primizie
 ORIGINALE

TRASLAZIONE tale quale

01

hoc loco. Or dit saint ieronime que

02

en aquel loc est ore lo temple o iacob

03

vit l escala. E lo papa e la gleisa de

04

roma si comande in calcedonensi con

05

cilio. que la desma fos en quatre pars

06

devisa. la premera partia fos del evesque.

07

e la seunda del egleisa. la tercia deil pre

08

ver. la quarta deil pover. E en la ve

09

illa lei comande deus. decimas de cun

10

ctis frugibus terre referes ad sacerdotem. Les

11

primicies furent eisement trovees.

12

Quar zo comande deus a moysen. Omnia

13

primogenita dabis sacerdoti. et primicias

14

frugum omnium que gignuntur in terra. Or

15

tuit aquil qui dreitement des[nes] ne donent

16

a sainte ecclesia. et ail prever qui la ser

17

vent. il avrant la malaitzun que deus

18

done a caim qui ocist so frare. E quel

19

malaitzun? Maledicta terra in opere

20

tuo. que aperuit os suum. et suscepit sanguinem fratris tui

INTERPRETAZIONE italiana

questo luogo. Or dice san Geronimo che

in quel luogo vi e’ ora il tempio ove Giacobbe

vide la scala. E il papa e la chiesa di

Roma (si) comanda nel Calcedonense con-

cilio che la decima fosse in quattro parti

divisa: la prima parte fosse del vescovo

e la seconda della chiesa, la terza dei pre-

ti, la quarta dei poveri. E nella vec-

chia legge comanda Dio: le decime di tut-

ti i frutti della terra offrirai al sacerdote. Le

primizie furono egualmente inventate.

Poiche’cio’ comanda Dio a Mose’: Tutti

i primogeniti [del gregge] darai al sacerdote, e le primizie

di tutti i frutti che nascono nella terra. Or

tutti quelli che rettamente non donano le decime

a santa chiesa e ai preti che la ser-

vono, esssi avranno la maledizione che Dio

dette a Caino che uccise suo fratello. E quale

maledizione? Maledetta ad opera tua la terra,

che apri’ la sua bocca e prese su di se il sangue di tuo fratello

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foglio codice 130 (b) - pag. 6
SERMONI SUBALPINI
Sermone delle decime e primizie
 ORIGINALE

TRASLAZIONE tale quale

01

de manu tua. Malaeit seran e il e lor desmes e lor

02

offerendes. car il las tolun et las emblen. et i

03

ran en la compaignia de dathan et abiron.

04

qui se revelerent contra moysen et aaron. et

05

perzo los sorbi la terre. et descederunt in infer

06

num viventes. e seran ades mai ob lo mal an

07

gel qui chai de cel zo est lo deablef. E nos me

08

es si nos aviam senn e rason o poiriam ben

09

saver et veer. Nos gitem la semenza en tira.

10

or me di o est l espi et lo gran. qui dona lo

11

vent e la ploia. e l soleil. poez lo vos doner.

12

Mia fe non. qui cuidez vos qui fatza vostra

13

semenza naiser et creiser. Vos creez ben que deus

14

o fai. Or perque ne li donez dunc la soa razun

15

e zo que el a ordena. Or respont lo fol hom.

16

et dit. Si e veia dominide mult volunters

17

la li dereia. Or te mostrerai dominede

18

que tu lo veras. Or me di. Creis tu zo que dit

19

lo vangeli. Oel ben. Zo dit nostre seignor

20

en l evangeli. Quod uni ex minimis meis

INTERPRETAZIONE italiana

per mano tua. Maledetti saranno essi e loro decime e loro

offerte, poiche essi [sono come] turchi ed idolatri, ed an-

dranno nella compagnia di Dathan ed Abiron,

che si ribellarono contro Mose ed Aronne e

percio’ li assorbi la terra, e discesero nell’infer-

no da vivi, e saranno adesso mai presso il mal an-

gelo che cadde dal cielo cioe’ il diavolo. E noi me-

desimi se noi abbiamo senno e ragione lo potremo ben

sapere e vedere. Noi gettiamo la semenza in terra,

ora dimmi dove e’ la spiga ed il grano? chi dona il

vento e la pioggia? e il sole? potete voi donarlo?

in mia fede no. Chi cogitate voi che faccia la vostra

semenza nascere e crescere? Voi credete bene che Dio

lo fa. Or perche’ non gli donate dunque la sua razione

e cio’ che Egli ha ordinato? Or Risponde il folle uomo,

e dice: Se e’ vero Dominedio molto volentieri

gliela darei. Or ti mostrero’ Dominedio

[in modo] che tu lo verifichi. Or dimmi: credi tu cio che dice

il vangelo? Odi bene: cio’ dice nostro Signore

nel vangelo: Quel che a uno dei miei fratelli piu’ piccoli

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foglio codice 131 (a) - pag. 7
SERMONI SUBALPINI
Sermone delle decime e primizie
 ORIGINALE

TRASLAZIONE tale quale

01

dedistis. mihi dedistis. Zo que vos donez al prever

02

et al pover. a mei lo donez. Lo preve si est el lo

03

et el setge de deu. sicum deus dit per lo salmiste.

04

Ego dixi dij estis. et filij excelsi omnes. E el me

05

esme Christ si dist. qui vos recipit me recipit.

06

et qui vos spernit me spernit. Or tai mostra do

07

minede. a cui tu deis doner la desma et la

08

primicia. Or gart chascuns cristian qui vol

09

eser ami de deu que el dun ben desma senz

10

felonia. que el ne sea dampna ob caim qui e

11

ra bosar et malvas vers deu. E que el poissa

12

estre en la compaignia d abel qui fo lo premers

13

martyr. que caim so frare ocist per envia. et que

14

el sia en la compaignia deil boin angels.

15

qui non ceciderunt. set steterunt et permanserunt in

16

bono. Quod ipse p[raesta]re dignetur. qui vivit et regnat.

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INTERPRETAZIONE italiana

avete dato, a me l’avete dato. Cio che voi donate al prete

ed al povero, a me lo donate. Il prete (si) e’ il luogo

e la sede di Dio, siccome Dio dice per il salmista:

Io dissi:siete tutti simili a Dio e figli dell’ Altissimo. Ed il me-

desimo Cristo (si’) disse:chi riceve voi riceve me;

e chi disprezza voi disprezza me. Or Ti ho mostrato do-

minedio, a cui tu devi donare la decima e la

primizia. Or guardi ciascun cristiano, che vuol

essere amico di Dio, che egli doni bene la decima senza

fellonia; che egli non sia dannato con Caino che e-

ra falso e malvagio verso Dio. E che egli possa

stare nella compagnia d’Abele che fu il primiero

martire, che Caino suo fratello uccise per invidia, e che

egli sia nella compagnia dei buoni angeli,

che non caddero, ma restarono e rimasero nel

bene. Il che si degni di concederci egli (Cristo), che vive e regna.

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