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Pier Costanzo Brio- ASTROLOGIA POSITIVA di CRISTOFORO COLOMBO

bibliografia varia - Tav. 1



Antipagina del libro del conte di Roselly,

che seriamente intendeva santificare Colombo.

La causa di beatificazione fu intentata con iniziale successo, ottenne il consenso dei puristi, ma venne archiviata per motivi non meglio precisati.

Alla Santa Sede non poteva certo sfuggire un particolare tenuto ben nascosto in epoca romantica: Colombo era stato, per molto tempo, un nobile e temuto Corsaro Angioino, come confermano gli scritti, vari documenti coevi, ed almeno un suo autografo.

 

 

bibliografia varia - Tav. 2

 


Antipagina di una delle numerose edizioni settecentesche della famosa opera del Muratori:

ovviamente si tratta del tomo relativo all'anno 1492, dove viene citato Cristoforo Colombo.

 

 

bibliografia varia - Tav. 3

 



Muratori: particolare degli Annali d'Italia (1753) sulla nota attività corsara di Colombo:

il fatto contestato potrebbe anche attribuirsi ad un OMONIMO, ed in effetti vi furono vari corsari Colombo, ed anche pirati. Ma nel 1474, data della lamentela, Cristoforo non era ancora "famoso"!! Quindi lo storico "Leibnizio" non poteva sapere del futuro Ammiraglio. Nel '700 il corsaro non era più considerato un nobile e valoroso condottiero ma veniva confuso sempre più con un pirata, quindi risulta giustificata la "difesa" del Muratori alla memoria di Colombo.

La circostanza che l'Ammiraglio, con autografo, comprova di aver "prelevato" a Fernando re di Napoli due navi che definisce "carrache", per conto angioino (Renato d'Angio') e' fatto  quantomeno di fortissimo indizio!

Tanto piu' che Colombo non fa mistero di conoscere pure il re francese e di aver "lavorato" (come corsaro) anche per lui.


bibliografia varia - Tav. 4

 

La tesi di Cuccaro

Sopra è riprodotta l'antipagina del Discorso di Galeani Napione letto all'Accademia delle Scienze di Torino il 12 febbraio 1824, come visibile nel frontespizio della prima pagina, sotto riprodotto.

Il Napione, riabbraccia la tesi coeva del Baldassarre Colombo di Cuccaro, che venne ufficialmente riconosciuto legittimo pretendente al maggiorasco (eredità) dell'Almirante, sebbene collaterale e non discendente diretto.

 

I discendenti del Baldassarre ritirarono le loro pretese dietro compenso, a titolo di rimborso spese, di oltre un milione (di euro) attuale.

Dal momento che esistevano dei discendenti diretti, sebbene per via femminile, e l'entità del maggiorasco era tale che la Spagna non poteva certo permettere abbandonasse il suo suolo, i Colombo di Cuccaro non avrebbero mai potuto vincere, anzi si sarebbero dissanguati in continue spese di lite, quindi accettarono.

L'unico pretendente "genovese" venne invece arrestato come millantatore e falso.



bibliografia varia - Tav. 5

 



La tesi monferrina di Cuccaro:

antipagina del primo libro del De Conti,

che perora la causa di Cuccaro come patria natale effettiva di Cristoforo Colombo. Il secondo libro sulla patria di Colombo verrà stampato a distanza di un anno, nel 1847, con importanti documenti. L'ultimo libro del filone Cuccaro è stato pubblicato nel 1992, in occasione del mezzo millenio dalla scoperta, da Pietro Canepa , con ulteriori e validissime argomentazioni.

 

bibliografia varia - Tav. 6

 

 La Tesi di Savona, dei testimoni coevi. Saonino Sabazio (pseudonimo).

Le carte genovesi provano anche un periodo in cui Domenico C. si trasferisce in Savona. Nulla di male, se non fosse che, l'esame attento della documentazione, rivela piuttosto l'esistenza di due famiglie Colombo distinte: solo così si spiegano alcune discrepanze sia nei personaggi che nelle date.

Ovvio che qualcuno si accorgesse della strana onnipresenza e delle molte facce di Domenico, e ne evidenziasse l'assurdo. Ma queste diatribe sono fondamentalmente sterili perchè tutte partono da un preconcetto, ovvero che il Cristoforo degli atti sia l'Ammiraglio, e scartano qualsiasi prova loro non congeniale, adattando il resto.

Nell'esaminare gli Scritti, vediamo come le testimonianze a favore di una tesi savonese sono cospique:

primo Michele da Cuneo, Genovese della città di Savona, conterraneo di Colombo, (Michele nato a Cuneo, di nazione Genovese e cittadino Savonese),

poi i testimoni al tribunale nobiliare,

Licenziato Barreda : "Colombo era nato in Savona, ma tutti i genovesi lo ritenevano nato in Genova",

Diego Mendez: "Cristoforo Colombo Genovese era conosciuto nativo di Savona";

tutti costoro erano amici e conoscenti diretti dell'Ammiraglio.

Savona ha un posto rilevante nella vita di Colombo, questo è indubbio, ma forti sono le prove di nascita in altra località, tipicamente monferrina, quale Cuccaro.

Ricordiamoci dell'esempio di Michele da Cuneo, nobile amico di Colombo, che si dice di Savona, ma il nome rivela quale predicato la sua origine cuneese, come da usanza del tempo.

Infatti l'aria marina, considerata pesante ed il pericolo dei pirati, sconsigliava alle donne partorienti ed agli anziani inabili di dimorare in riva al mare, ma piuttosto nell'entroterra: la citta' o la zona di Cuneo in questo caso.

 

Carlo Centurione Scotto sostiene la tesi di Cogoleto, ma dimostra pure l'esistenza di più famiglie Colombo, di cui almeno una di Savona, ed indirettamente aiuta questa tesi.

Riproduce quindi l'albero genealogico falsificato di Bernardo Colombo, senza accorgersi dell'errore: tribunale coevo e Scritti provano che l'Adelantado Bartolomeo non aveva figli.

 

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