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Pier Costanzo Brio- ASTROLOGIA POSITIVA di CRISTOFORO COLOMBO

geografia coeva - Tav. 1



Tecnica nautica colombiana

Dice Colombo in un suo scritto riportato dal figlio:

" ....gli occhi gli si erano convertiti in sangue, e però era astretto a notar la maggior parte delle sue cose per relazione de' marinari, e piloti, che con lui andavano.... navigò quasi tutto quel camino a Nortveste, fin che il Lunedi a' 20 di Agosto diede fondo tra la Beata, e la Spagnuola,...."

Ovvero, Colombo parte dalla Terra Ferma appena scoperta ed ordina la rotta esatta di Nord-Ovest,

ma è sofferente di congiuntivite e non può effettuare misure astrologiche, in viaggio,

ed approda alla Beata.

Notare che la rotta N-O era stata contestata dagli ufficiali di rotta, come fantastica.

Prosegue il racconto:

"....ancor che si trovasse pieno di maraviglia, per vedersi tanto al ponente conciosia che quantunque ei conoscesse, che le forze delle correnti.... ascese subito verso l'Oriente alla via di S. Domenico, nel cui porto, o fiume entrò a' 30 d'Agosto,".

Quindi si meraviglia del piccolo errore di approdo, non pensa minimamente di aver errato i calcoli preventivi, ed attribuisce la deviazione ad una forte corrente da oriente ad occidente, superiore a quanto si aspettasse, corrente che effettivamente esiste nel luogo.


 

geografia coeva - Tav. 2



La prima raffigurazione della Terra (1562) in due emisferi,

di cui vediamo quello Americano, tratto dal Tolomeo di Bilibaldo Pirkeimerio, che sarà poi tradotto dal Ruscelli.

Permane ancora il concetto dell'Ecumene, ovvero dell'unico macro-continente: l'America è vista come una propaggine asiatica, l'Antartide e l'Australia non sono ancora state scoperte, a sud si vede ben raffigurato lo stretto di Magellano che permette il passaggio, tanto cercato da Colombo, per il Mare del Sud: il Pacifico.

L'Astrologia è scienza ufficiale, e non ha certo impedito enormi progressi nelle conoscenze fisiche del nostro pianeta, dai tempi dello scopritore.

 

geografia coeva - Tav. 3




La sola mappa autografa di Colombo

sino a noi pervenuta, attribuibile con elevata certezza all'Ammiraglio, è lo schizzo della costa nord della Spagnola, sopra riprodotto.

La precisione con cui la costa è stata disegnata è impressionante, e non trova riscontro in nessun "Tolomeo" od Atlante dell'epoca. Inoltre lo schizzo non riporta triangolazioni ed assi, ma solo un simbolo (al centro, in alto).

Sono state ritrovate varie tavole di numeri, incolonnati, e senza alcuna spiegazione, sicuramente attribuibili a Colombo. Sappiamo che Colombo tentò in vari modi di mantenere la sua proprietà "intellettuale" su quello che all'epoca era detto "Invenzione del viaggio alle indie occidentali" (Giustiniani), mantenendo segreti più parametri possibili.

Un riferimento orientato, e tavole di coordinate elencate a parte potevano benissimo risolvere il problema: oltretutto il metodo colombiano era di tipo assoluto, quindi adatto ad una cartografia tabulare (diremmo oggi digitale), dove i luoghi sono caratterizzati solo da numeri (coordinate), senza necessità di correlazioni relative, ovvero grafiche.

Come grafica era sufficiente uno schizzo, ed ovviamente un punto di riferimento ed orientamento.


 

geografia coeva - Tav. 4

 



Figura in alto:

raffigura la costa nord della Spagnola, secondo lo schizzo autografo di Colombo, elaborato al calcolatore.

Figura sotto:

raffigura lo stesso tratto di costa, come rappresentato tipicamente nella cartografia ufficiale del 'cinquecento (soggetto: rame del Gastaldi, 1562), quindi oltre mezzo secolo dopo lo schizzo di Colombo, con molte cognizioni cartografiche ormai acquisite, prima impensabili.

Risulta evidente:

la notevole discrepanza fra le due carte, non solo nel disegno della costa, ma anche nelle proporzioni comparative: si veda ad esempio la dimensione relativa della Tortuga.

Il bello, e veramente incredibile, è che, non la tavola sotto, più moderna ed "ufficiale", risulta aderente al vero, ma bensì poprio quella, più antica, di Colombo.

Proprio la tavola che all'epoca doveva essere parsa poco più di uno scarabocchio, e del tutto inattendibile, risulta al contrario di una precisione e fedeltà impressionante, indice di un metodo che verrà perfezionato, illuministicamente, secoli dopo.

geografia coeva - Tav. 5

 


La Sardegna e l'isola di San Pietro,

 antica e famosa base di pirati, dove i medesimi avvertono il futuro Almirante che la nave Fernandina, del re aragonese di Napoli, è guardata da due carrache.

Colombo doveva catturare questa nave per conto del re angioino Renato: più esplicitamente Colombo era un corsaro (quindi nobile ufficiale comandante) al servizio degli angioini.

Il corsaro infatti, a differenza del pirata, agiva per conto di un re od una signoria, e non per conto proprio, ed era necessariamente un nobile, spesso un principe senza terra: come i paleologi, che si appellavano appunto Colombo.

 

geografia coeva - Tav. 6



Ruscelli G. 1562 , nuova tavola.

Sono state evidenziate le città di Genova e di Savona, che al tempo faceva parte della Nazione di Genova, quindi Pavia, ove sia il figlio Fernando che l'abate Las Casas affermano abbia studiato Colombo fanciullo, se non all'Università, in un convento.

Si noti il legame Savona - Mondovì, evidente in questa carta coeva, così come testimonia il nome stesso dell'amico di Colombo, Michele da Cuneo, nobile savonese, di nazione genovese.

Allo stesso modo Genova era legata all'entroterra monferrino, ovvero alla Lombardia del tempo.

Il Monferrato era terra di principi Paleologhi, imparentati anche con i Savoia, e molti paleologi furono corsari famosi.

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