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Pier Costanzo Brio- ASTROLOGIA POSITIVA di CRISTOFORO COLOMBO

autografi coevi - Tav. 1




Lettera di Cristoforo da Lisbona apografa, edita in Torino, che comunica il successo dell'impresa ai re di Spagna.

Questa lettera, ritrovata negli archivi dei Savoia, divenuti signori del Monferrato, è stata ristampata da Vincenzo Promis in soli cento esemplari.


 

autografi coevi - Tav. 2  





Autografo di Michele da Cuneo, amico di Colombo:

"Una cosa voglio io ben che sappiate che al mio poco vedere poi che Genova è Genova non è nato un uomo tanto magnanimo et acuto del fatto del navigare come il detto .s. ar. (Sig. Almirante)".

Come si vede, la notazione medioevale .s. (lettera esse preceduta e seguita da un punto) che compare nella firma di Colombo, poteva significare anche e semplicemente, Signore.

I Puristi ci assicurano della completa ignoranza navale dell'umile pannilana Cristoforo, infatti secondo la tesi ufficiale, che si rifà a quella purista, questi si stacca dalla famiglia poco prima di approdare in Portogallo, ad una età più che adulta, al massimo con qualche esperienza di viaggio come mercante, di zucchero (?), avendo essi rintracciato documenti che nominano un Cristoforo Columbo genovese mercante di zuccheri a Madera, con la sola attinenza del nome.

Al contrario, Colombo era certamente un vecchio e capace Lupo di Mare, con notevole ed inusuale esperienza.

Quella di Michele da Cuneo è solo una delle numerose e certe testimonianze in tal senso, ma la prova certa risiede negli atti stessi dell'Ammiraglio: loro malgrado, anche i puristi sono costretti ad ammettere che

"una volta stato in un posto, solo a guardar le stelle, era sempre in grado di ritornarvi, con estrema precisione, e senza puti di riferimento",

 ma aggiunge lo stesso Colombo,

"senza l'ausilio di altri strumenti"

all'infuori del suo (segreto) metodo di calcolo del punto, puramente astronomico.

 

 

autografi coevi - Tav. 3


Autografo di Michele da Cuneo, amico e conterraneo di Colombo:

".... percio che navigando, soltanto a vedere una nuvola, o una stella di notte, giudicava quello (che) doveva seguire, et se esser doveva (malvagio) tempo lui proprio (di persona) comandava et staxeva (stava) al timone, et poi che la fortuna (tempesta) era passata, lui ammirava (esaminava) le stelle et gli altri (ufficiali) dormivano."

Bellissima testimonianza che la dice lunga sulla vera natura marinara di Colombo, e sulle sue vastissime conoscenze scientifiche e tecnologiche del navigare.

Quindi Colombo comandava di persona, nei momenti difficili, malgrado fosse contornato dai migliori ed esperti capitani del tempo; anzi "si metteva personalmente al timone".

Esattamente il contrario della, purtroppo, ufficiale e radicatissima tesi purista, che vuole l'Ammiraglio del tutto digiuno di esperienza.

Poi guardava le stelle mentre gli altri ufficiali dormivano, infatti all'epoca non esisteva alcun metodo per calcolare il punto dalla sola osservazione delle stelle, e lo stesso Colombo confessa di aver elaborato, per intercessione della intelligenza divina (lo Spirito Santo), un calcolo che ha del magico, per determiare la propria posizione sulla sfera terrestre, senza altro strumento, ovvero senza bussola.

Un intero capitolo, a me particolarmente caro, del presete lavoro, è dedicato a svelare i metodi e gli artifizi matematici, applicati alla cosmografia ed alla astronomia, teorizzati, scoperti ed elaborati da Colombo, che dimostra di essere un geniale scienziato.

autografi coevi - Tav. 4

 



Autografo del nobile Michele da Cuneo, amico personale di Colombo, con una interessantissima testimonianza:

"uno abbate de Luxerna sanctissimo et ricchissimo, lo quale soltanto era venuto in quelle parti per suo piacere, per vedere cose nuove, il quale è buono astronomo et cosmografo, et argomentando de una costa dicta di sopra, (Cuba) la quale avevamo navigato leghe 550, che per questa grandezza era terra ferma, lui diceva di non, cioè l'abbate, ma che era molto grande isola. Alla quale sentenza considerata la forma del nostro navigamento la più parte di noi altri ci concordammo, et per questa cagione che (il) Sig. Almirante non lo ha voluto lassar venire in Spagna con noi, a ciò che domandato di parere da la autorità dei Re non causasse, con la sua risposta, che detto Re non abbandonasse la interpresa (impresa)".

Mi pare chiarissimo ed esauriente, circa la spiegazione del comportamento di Colombo, obbligato scientemente a nascondere i veri dati (doppio diario) e divulgare quello che sapeva non rispondente al vero, per il proseguo dell'Impresa.

 

autografi coevi - Tav. 5


Lettera autografa di Emanuele Filiberto datata 1570, che palesa una grafia curiosamente simile a quella di Colombo. Anche se il testo non fosse di mano del principe, ma del suo emanuense, possiamo sempre definire la grafia di tipo Dotto-Clericale. Infatti Emanuele Filiberto, cadetto di casa Savoia, ebbe istruzione ecclesiastica, ancora fanciullo, ed invogliato alla carriera clericale. Ad otto anni però, venne dichiarato erede al trono. L'impronta della disciplina ecclesiastica rimane nel suo scritto.

Il figlio primogenito di Colombo, viene posto, a soli qattro anni, in un convento (la Rabida) per istruirsi.

Il copione si ripete, con le varianti del caso: Colombo non ha ancora "le armi" nuove e svincolate da quelle di origine, da dare al figlio, quindi il medesimo studia in convento, come un principe cadetto.

Sappiamo per certo della cultura clericale di Colombo, e sappiamo che, di tanto in tanto, indossava il saio. Analogica conseguenza è che lo stesso Colombo abbia studiato in convento, forse proprio a Pavia, come vuole il figlio Fernando.

 

autografi coevi - Tav. 6


Lettera di Colombo (copia autentica), indirizzata ai Re Cattolici, conservata a Siviglia.

L'Ammiraglio afferma esplicitamete di avere navigato sin da ragazzino, e dichiara la sua cultura nautica, astronomica, matematica e cosmografica.

Le conclusioni della nostra ricerca sono in perfetto accordo con queste affermazioni di Colombo.

Ulteriore conferma che il Cristoforo Colombo di Genova, di Savona delle carte genovesi, dei puristi, nulla ha a che vedere con l'Ammiraglio dal momento che, senza dubbio, iniziò la navigazione da minorenne e non all'età di ben 23 anni suonati.

La tesi purista deve tacere l'istruzione superiore di Colombo, la sua professione militare di capitano e combattente, le sue non indifferenti risorse pecunarie, tutte prove della sua nobile origine.

 

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