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Pier Costanzo Brio- ASTROLOGIA POSITIVA di CRISTOFORO COLOMBO

 dati personali -Tav. 1




Dal Codice dei Privilegi, conservato in Genova.

ARMI, ovvero STEMMA ARALDICO dell'Ammiraglio Cristoforo Colombo, comprendente le armi reali di Castiglia e di Leon, quindi il mare argenteo con i simboli delle isole scoperte, le cinque ancore dell'Ammiragliato, ed infine, al centro in basso, lo stemma "storico" della famiglia di Colombo, inserito dallo stesso Cristoforo su concessione del Re Fernando. Lo stemma di famiglia di Colombo pare rovesciato. Ovviamente i puristi affermano, con sicurezza autarchica, che Colombo volle inserire il detto particolare solo per "fare bella figura con i reali", come se, al tempo, un qualsiasi millantatore, a rischio della vita, fosse in grado, tanto facilmente, di fornire credenziali nobiliari, ai re di una potenza, con spie ed informatori sparsi per il mondo conosciuto, e pensare di farla franca.

 

dati personali - Tav. 2



Albero individuale della vita, dal manoscritto del 1714 di Gennaro Laurino, studente del monastero Aquinate di Bari. Il manoscritto, vergato nel giro di quattro anni, dal 1712 al 1716, riporta il corso tenuto dal chierico, e ci fornisce una idea, seppur indicativa, del tipo di disciplina cui fu sottoposto il giovane Colombo, quasi certamente allievo in un convento, come poi suo figlio Diego.


 

dati personali - Tav. 3


Prima e seconda pagina del famoso documento Assereto, pietra miliare della tesi purista. Il documento è un atto notarile dell'agosto 1479, rogato dal notaio Gerolamo Ventimiglia, in Genova. Un Cristoforo Colombo dichiara di essere cittadino genovese ed avere circa 27 anni.

Malgrado la evidente forte carica suggestiva per nomi e circostanze, nulla prova che il personaggio del documento sia l'Ammiraglio, anzi, gli scritti negano affatto questa possibilità. Colombo mentiva? Secondo i puristi sì, ma in tal caso ci vuole ben altro che indizi di questo genere, per avere una prova scientificamente plausibile, e forse accettabile. Contemporanei di questo genovese, sono vari Cristoforo Colombo, fra i quali uno di Cuccaro, molto più aderente all'Almirante, per data di nascita, ceto, istruzione, parenti, tra i quali vari Ammiragli, ed almeno un corsaro angioino.


 

dati personali - Tav. 4

Secondo la tesi purista ed i documenti genovesi.

Si tratta di una famiglia che la tradizione vuole di umili origini, mentre alcuni documenti la proverebbero di origini monferrine, quindi nobili, sebbene di ramo cadetto. Un importante documento genovese, usato per dimostrare l'attinenza di questa famiglia con l'Almirante, prova come Giannetto Matteo ed Amighetto si associno per raggiungere il loro supposto parente, a fine di lucro. Ma gli scritti ci provano, al contrario, la non parentela di codesti personaggi con lo Scopritore, che non li riceve, mentre riconosce due gentiluomini: Giovanni Antonio ed il fratello Andrea, capaci ufficiali, cui concede cariche e rendite. La carta genovese finisce quindi per negare la tesi voluta, non essendovi nel terzetto alcun Andrea, o Giovan-Antonio, ma solo un Giannetto, che al massimo possiamo chiamare Giovanni, e per di più, quasi certamente, analfabeti.

I puristi tacciono pure del fatto che l'unico "genovese" che si presentò al processo per vantare diritti sull'enorme eredita' di Colombo, venne arrestato, per aver esibito carte false e manipolate.


 

dati personali - Tav. 5

 

Tesi di Cuccaro,

memoriale del 1671 di Don Pedro Colon de Portugal , Ammiraglio delle Indie, Duca di Veragua, discendente di Don Nuños, che ottenne il Maggiorasco nel 1608 , estinta la linea diretta di Cristoforo.

In questo scritto, l'erede (ufficiale) di Colombo ricorda come  il primo Ammiraglio abbia sposato in prime nozze (quando non aveva ancora titoli spagnoli) la Cavaliera del monastero di Tutti i Santi, Donna Felipa Moñiz Perestrello (figlia del governatore di Porto Santo).Poi dichiara espressamente che Cristoforo discendeva dai Colombo di Cuccaro:

".... Dio volle che nulla mancasse all'Ammiraglio, perchè lo trasse dal sangue della illustre ed antica casa dei Colombo di Cuccaro, che è un castello....nel quale fui ospite..."

Importante riconoscimento ufficiale che conferma i risultati del lungo processo di assegnazione del Maggiorasco istituito da Cristoforo.
Infatti i Colombo di Cuccaro vennero riconosciuti dal tribunale certamente imparentati con l'Ammiraglio. 

L'unico pretendente genovese, Bernardo Colombo, appoggiato dal Senato di Genova che seguiva la tesi di Antonio Gallo (i famosi parenti umili lanaioli) riportata dal Giustiniani nei suoi Annali, fu riconosciuto un palese impostore, per di più con documenti che risultarono falsi, e poco mancò ad un incidente diplomatico.

Questo non significa che sicuramente l'Ammiraglio sia nativo di Cuccaro, ma certamente l'Ammiraglio non era e non poteva essere il Cristoforo dei documenti genovesi, che sono negati dagli scritti, e dalle testimonianze sia coeve, che quasi coeve, come quelle del processo.

 

 

dati personali - Tav. 6

La parte di albero di nostro interesse, ricavata dai documenti prodotti da Baldassarre Colombo, del ramo pretendente, al processo per la successione del maggiorasco istituito dallo scopritore Colombo. Agli eredi del Baldassarre, in cambio del ritiro delle loro pretese , venne riconosciuto dai giudici (che volevano mantenere in Spagna l'enorme tesoro) un risarcimento di oltre un milione di euroattuali.

I puristi, senza svelare questo particolare, dicono che Baldassarre perse la causa, cosa non vera, anzi, il risarcimento prova che inequivocabilmente i Colombo monferrini vennero riconosciuti parenti dell'Almirante, quindi assai "pericolosi" per gli interessi spagnoli.

 

dati personali - Tav. 7

 

Tesi di Cuccaro, prima pagina di un atto notarile redatto in Piacenza, il 23 ottobre 1441: Pietrino Colombo residente a Piacenza, incarica il fratello Ferrarino a rappresentarlo in una lite con il cugino Franceschino di Cuccaro.

Questo documento dimostra il legame fra i Colombo di Piacenza, riconosciuti dal figlio  dell'Ammiraglio come parenti collaterali, ed i Colombo di Cuccaro.

 

 

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