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Pier Costanzo Brio- ASTROLOGIA POSITIVA di CRISTOFORO COLOMBO

Prefazione dell'autore

olti anni fa, al tempo di Colombo, l'Astrologia era una seria e positiva disciplina scientifica, che si identificava con l'Astronomia, ed era presente in tutte le altre discipline scientifiche, compresa la medicina.

Il fatto, umanissimo, che molte persone anche in cattiva fede abusino, a fine di lucro, di una disciplina scientifica, utilizzando ad arte menzogne e mezze verità, è cosa del tutto attuale, e non solo dei tempi andati. Non possiamo certo tacciare di menzogna tutte le discipline scientifiche chiamate in gioco dalla pubblicità televisiva, tutti i ricercatori impegnati in ricerche nei campi attualmente ridondanti di ciarlatani, la dietologia, la tricologia, la sessuologia, l'ecologia, la fisica delle energie alternative, ecc.

Eppure proprio questo facciamo con l'Astrologia, dimentichi che, i grandi fondatori rinascimentali del pensiero moderno, proprio l'astrologia hanno usato: e non potevano fare altrimenti, essendo al tempo, l'astronomia cosa unica con l'astrologia.

L'analisi, scevra da preconcetti, frutto di una ricerca sulle fonti originali e coeve, letta con la chiave del tempo, ci fornisce la massima certezza. Ma la chiave del tempo non è la moderna astronomia, è l'astrologia positiva, ovvero scientifica, adottata da Colombo e dagli altri scienziati umanisti del rinascimento.

Scopo della presente opera è l'analisi rigorosa, in modo scientifico dell'astrologia positiva, al fine di svelare i misteri, scoprirei metodi astrologici, l'identità, la cultura, la patria ed il vero pensiero positivo di Cristoforo Colombo, "l'inventore del viaggio alle Indie Occidentali" (Giustiniani, 1537).

Ho definito come "puriste" le tesi che vogliono dimostrare, in modo assoluto, l'identità di Cristoforo, ovvero la sua origine, nascita, cultura, mestiere ecc. La tesi purista più seguita è quella da tutti conosciuta, che vuole Colombo povero lanaiolo, nato in Genova, e che si basa sui documenti genovesi. Il grottesco delle tesi puriste (assolutiste) sfocia spesso nel ridicolo, con il risultato di rendere poco credibile pure la loro parte autentica ed innescare la proliferazione di altre tesi altrettanto fantastiche ed intransigenti, come in effetti accadde e continua ad accadere.

I risultati, ottenuti per quanto possibile applicando il metodo della ricerca scientifica, conducono ad una identificazione del tutto nuova ed antitetica del nostro grande personaggio, che si dimostra un vero genio matematico, in grado di applicare le sue scoperte alla stregua di un moderno fisico.

Scopriremo che Colombo conosceva la vera dimensione terrestre, non errava affatto i calcoli, fu subito cosciente di aver scoperto nuove terre, sapeva che le terre da lui scoperte lo separavano dalle indie orientali delle spezie, adottava metodi di calcolo estremamente raffinati, utilizzava un metodo di tipo assoluto, basato su teorie astrologiche per la precisa determinazione del punto, senza altri riferimenti.

Colombo teneva ben nascoste le sue teorie ed i suoi metodi, usando un linguaggio ermetico ed artifizi astrologico-matematici.

Svela i suoi segreti, non molto tempo prima di morire, ad un amico di cui aveva piena fiducia: Amerigo Vespucci, con la certezza che il medesimo lo aiuterà, in gran segreto. Tanto segretamente che, solo un anno dopo la sua morte, si stampa il primo atlante riportante la denominazione di America per il nuovo mondo, e dove, falsamente, si attribuisce la scoperta della terraferma, guarda caso, ad Amerigo Vespucci, l'amico fidato di Colombo.

Sveleremo gli artifizi, cosmografici e matematici, sulla scelta delle origini, che Colombo usava liberamente, ma senza mentire, per confondere gli altri ufficiali, ed i dotti dell'epoca.

Un risultato notevole, cui approderemo, è la scoperta del metodo Astrologico segreto che usava Colombo per "fare il punto" ovvero calcolare le coordinate assolute del punto sulla sfera terrestre ove si trovava, per mezzo dell'astrologia.

Dedicheremo spazio alla interessante analisi della misteriosa firma-sigla di Colombo, e del suo significato positivo.

Se ancora oggi si "scoprono" origini anglosassoni, svizzere, e chi più ne ha più ne metta, di Colombo, il motivo è che non si può valutare l'affidabilità di un reperto con il metodo adottato dai puristi, ovvero dalla notissima tesi ufficiale, secondo la chiave di interpretazione odierna svincolata dai concetti del tempo.

I documenti puristi genovesi si basano su di un riscontro di omonimia: un Cristoforo Colombo, o Columbo, o Columbro, o De Columbis, ecc., che compare in atti notarili. Basti pensare, a tal riguardo, che il nome e cognome di Colombo, quale certo corsaro angioino (lo afferma lui stesso) era con pari certezza, di comodo, ovvero falso, liberamente scelto da Colombo, come afferma il medesimo, il figlio Fernando, provano le testimonianze coeve e la nostra umile ricerca. Ammesso poi che il nome, per un caso strano, (Cristoforo Colombo non si firma mai in tal modo) sia veritiero, era un nome talmente comune, e scelto da tanto numero di corsari, specie se di origine paleologa (principi cristiano-orientali) da non fornire alcun tipo di correlazione con l'Ammiraglio, Vicerè, Governatore delle Indie Orientali, membro permanente del Consiglio della Corona, socio di 1/3 con i reali, eccetera eccetera. Come vedremo, i documenti puristi sono autentici, ma non sono attinenti, ovvero sono in contraddizione con gli scritti coevi.

Il metodo stesso dei puristi, illuministicamente sprezzante dell'antico e dell'astrologia in particolare, romanticamente moderno, ma in definitiva assai poco realista ed assai favoloso, avvalora paradossalmente proprio le tesi anti-italiane ed anti-genovesi per eccellenza, che si avvalgono dello stesso metodo, quindi pretendono pari dignità.

 

 

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